Xochimilco si trova nella zona sud di Città del Messico ed è famosa per la presenza di canali d’acqua (per cui c’è chi la chiama “la Venezia messicana”) sui quali è possibile spostarsi con delle coloratissime imbarcazioni simili a zattere e chiamate trajineras.
È una zona rimasta autentica testimonianza dell’epoca precolombiana quando, per via della massiccia presenza d’acqua, furono inventati i chinampas (giardini galleggianti), sistemi agricoli che prevedono la realizzazione di aree rettangolari conficcando pali sul fondo dell’acquitrino formando un recinto da riempire poi con terreno, sedimenti e vegetazione fino a portarne il livello oltre quello dell’acqua.
È molto comune affittare una trajinera con gli amici, portare a bordo cibo, bevande e in genere un impianto stereo per ascoltare la musica (spesso a volume indecente), rimanendo in acqua da mattina fino a sera.
Sulle isole e sulle zone di “terraferma” ci sono venditori di cibi, gelati e cose varie.
All’interno di quest’area lacustre si trova un’isola dall’aspetto terrificante chiamata Isla de las muñecas (Isola delle bambole) per via delle innumerevoli bambole appese ovunque.
Si dice che tutto ebbe inizio quando un uomo chiamato Julian Santana Barrera occupò uno degli isolotti presenti nel lago Xochimilco, non per coltivarlo come immaginabile, ma per produrre combustibile. Fatto sta che un giorno l’uomo avrebbe assistito all’annegamento di una ragazza e la cosa lo avrebbe turbato moltissimo, al punto che da allora si convinse di essere perseguitato dallo spirito della sfortunata. Giorni dopo notò una bambola galleggiare in acqua e lo ritenne un segno.
Raccolse la bambola e la appese sperando di tenere lontano lo spirito e iniziò a raccogliere quante più bambole riusciva appendendole dappertutto sull’isola.